A tu per tu col Capitano!
Francesco De Giorgi alla vigilia della trasferta di Aversa.
A dx Francesco De Giorgi, capitano dell'A.C. Nardò, pochi attimi prima del derby col Casarano di domenica scorsa
E’ indubbiamente più bella l’atmosfera dopo una vittoria peraltro di prestigio.
Sicuramente. Ma partiamo dal presupposto che tutto il gruppo era entusiasta e non vedeva l'ora di misurarsi in una partita vera dopo tanto tempo di inattività ufficiale. Fare gli allenamenti senza un obbiettivo logora. Abbiamo preparato benissimo la partita e domenica si é visto. Vogliamo toglierci al più presto dai bassifondi della classifica e speriamo di continuare su questa scia per risalire al più presto la china.
Da capitano hai sentito la responsabilità di richiamare alla modestia e a "volare bassi”?
Si, ma non solo io. Abbiamo la fortuna di avere in rosa altri calciatori importanti e di esperienza che hanno fatto da traino su questo aspetto. Ma in primis il nostro Mister. Non é comunque una vittoria, sebbene prestigiosa, che deve portarci alle stelle, ne tantomeno una sconfitta che deve deprimerci. Serve sempre equilibrio. Quindi piedi per terra, testa bassa e si pedala! Andiamo ad affrontare una partita difficile.
I due impegni di recupero sono da prologo alla ripresa del campionato ufficiale. Un vantaggio in termini di preparazione fisica?
Nella sfortuna dello stop, abbiamo avuto la fortuna di riprendere prima degli altri, anzi a livello fisico, col nostro preparatore, abbiamo fatto anche dei carichi un po' più pesanti. Durante la settimana, fra di noi, abbiamo comunque disputato la partita in famiglia sia il giovedì che la domenica. Col Casarano siamo arrivati in forma e la continuità non può che giovarci.
Che gara sarà quella di Aversa?
Una squadra campana, del Sud Italia. Campo difficile se non lo si affronta con la giusta mentalità. Adesso però contiamo su maggiore disponibilità in rosa ed é un elemento di indubbio vantaggio. Aversa ha un blasone calcistico di rispetto.
Stadi vuoti, ma tanti occhi addosso, tantissimi tifosi granata seguiranno la partita.
Non scopro di certo io i nostri tifosi. Sono davvero il dodicesimo uomo, e non é un luogo comune. Sanno essere determinanti anche in trasferta e, per me che sono ritornato in questa piazza a distanza di dieci anni, non é certo una novità. Dispiace lo stadio vuoto, ma oggi ci sono altre priorità. Noi daremo il massimo, come sempre, perché la loro tensione emotiva sarà percepita, pur nell'assenza fisica, anche attraverso le nuove tecnologie.