Chi l'ha... svista? Recap flash di una vita sui campi di calcio.
Come dargli torto?
Parliamo di sviste arbitrali. Argomento controverso e poco “digeribile”, specie se le topiche sono contro la squadra del cuore. Qual è la svista arbitrale più “lapalissiena” (direbbe il Lino nazionale) alla quale avete assistito in una partita del Nardò? Occhio, non parliamo di direzioni disastrose, perché quelle hanno bisogno di un calcolatore con mips illimitati, parliamo di topiche. Nella sconfinata enciclopedia delle cronache delle nostre partite ce ne sono alcune veramente clamorose. E non parlo tanto del rigore sacrosanto che nell’ultima giornata di campionato in Nardò – Tricase del 1997 non ci fu assegnato per un intervento scomposto e grande quanto una casa ai danni di Levanto. Vero Sig. Benedetto da Messina? La mia memoria mi porta ad episodi sempre in serie D, ma di un campionato povero in canna, per una gestione molto “sofferta” e sul filo del rasoio. Parlo del 1988-1989. Squadra giovane ma non da buttare. Laureana e Giorgione i pezzi da 90 intorno ai quali “giravano” ragazzi come i fratelli Morelli, Aldo di Campi, D’Agostino, il mitico Marco Farina, Dell’Uomodarme, De Luca, e i due portieri: l’esperto Arpa e il giovane De Cillis, più altri esordienti come il giovanissimo Salvatore Margagliotti. Insomma in quella squadra e in quella annata si consumarono episodi incredibili. Siamo in Nardò-Paolana e per fortuna siamo in vantaggio. Al 70, in contropiede, scappa Contaldo (si proprio lui) e tira dalla distanza. Il pallone calciato da lontanissimo rimbalza a terra, scavalca il portiere ed entra in porta ma, pur sembrando un gol regolarissimo, l’arbitro non lo concede, nel senso che lascia continuare. Succede che dopo essere entrato in porta, il cuoio batte contro il palo di sostegno della rete interno, per intenderci quello dietro alla traversa, e ritorna in campo. Mentre Contaldo esulta e il segnalinee corre con la bandierina abbassata verso il centrocampo, il Gaglione di Torre del Greco (l’arbitro designato) fa continuare, fra lo stupore degli stessi giocatori ospiti che, dopo qualche attimo di sconforto si riprendono ed assecondano la folle decisione. Questo il commento dell’allenatore ospite riportato dal giovane Salvatore Manca sulla cronaca del match: “un gol chiarissimo”. Inutile descrivere la “carratizza” di amorevoli dediche che sono piovute dagli spalti. Ma la legge di compensazione per fortuna esiste, e quell’anno non ci mise molto a riprendersi il maltolto. Successe ancora in casa e ancora contro una squadra calabrese, il Corigliano Schiavonea (remember Gattuso?), squadra nella quale militava un giovane stopper che poi spese la sua successiva carriera nel Toro: Angelo Drivio. Come ci siamo riappropriati del gol negato a Contaldo? Con un gol fantasma! Cioè il pallone, tirato fuori dallo specchio, entrò dal buco laterale della rete squarciata. Da non crederci, e fu anche un’azione rocambolesca. Tiro da lontano di Laureana e traversa; il pallone rimbalza e va a finire a Farina che colpisce di testa, e non di piedi come dice l’articolo in cronaca (ho sentito a proposito Marco Farina…), il quale colpisce a botta sicura. Il portiere però fa il miracolo. La sfera finisce ad Aldo Di Campi che tira e insacca, ma dall’esterno, con l’arbitro però che convalida fra le proteste ospiti. Per farla breve sono i primi due episodi che mi vengono in mente e, in questo periodo rabbuiato, non è male divagare con la mente a situazioni strane, grottesche, bizzarre e stravaganti dello sport che più amiamo. E che speriamo torni presto a colorare le nostre domeniche… E se ci fossero state le telecamere? Sarebbero ancora video virali.
Fernando Pero – A.C. Nardò
Benedetto (ma poco), fra Colonna e Levanto
Continuare, continuare...nhaaaa
La legge di compensazione