Bisceglie - Nardò 2-1. Cronaca e Highlights.
Terza sconfitta consecutiva. Momento delicato; bisogna invertire la rotta.
Nardò 16 febbraio 2022.
BISCEGLIE (3-5-2): Martorel; Urquiza, Coletti, Ligorio (11' st Coria); Liso, Rubino (33' st Izco), Bottari, Ferrante, Cianciaruso (18' st Farinola); Acosta, Sandomenico. A disp: Zinfollino, D'Angelo, Divittorio, Tuttisanti, Fucci, Tira. All.re: Michele Cazzarò.
NARDO' (4-3-3): Petrarca; Alfarano, Trinchera, Masetti, Dorini; De Feo (37' Caputo), Mengoli, Mariano, Mancarella (26' st Valzano); Puntoriere, Cristaldi (37' st Cavaliere). A disp: Rollo, Centonze, My, Caracciolo, Gallo. All.re Pasquale De Candia.
Arbitro: Moretti di Como.
Assistenti: Rinaldi di Policoro, Marchese di Matera.
Note: ammoniti Urquiza (B) e Acosta (B). Calci d'angolo: 10-17. Recuperi: 1' pt, 4' st.
Il Toro incappa nella terza sconfitta consecutiva e questa volta in casa di una diretta concorrente. Il periodo non è decisamente dei migliori, amplificato dalle squalifiche odierne e dagli infortuni. Il turno infrasettimanale in casa del Bisceglie, che non vinceva dal 31 ottobre, è stato preparato con l'intento di muovere la classifica. Nonostante le forti assenze, soprattutto dal punto di vista caratteriale, del capitano De Giorgi, del mediano Cancelli, del difensore Romeo e per ultimo del pivot di centrocampo Fiorentino, siano pesanti, il TORO non sembra difettare in personalità, con una prima frazione di gioco, praticamente gestita pienamente. Solo un infortunio tecnico di Masetti, che inopinatamente tocca il pallone col braccio dentro l'area di rigore, determina l'unico tiro in porta dei padroni di casa che, grazie al penalty, terminano il primo tempo in vantaggio di uno a zero. Strano a dirsi, ma è la dura legge del gol. Primi 45 minuti in cui la squadra di mister De Candia fa praticamente la partita e si divora tantissime occasioni sottoporta. Anche il pareggio sarebbe apparso immeritato, ma tant'è che la bellezza è insieme la crudeltà di questo gioco fanno la differenza. Dunque la sensazione di poter sbloccare il match da un momento all'altro diventa profonda delusione a metà gara. A margine, ma non è una scusante, terreno irregolare con rimbalzi… fantasiosi. La ripresa e il gol messo subito a segno da parte di Trinchera riaccendono le speranze che qualcosa possa essere costruito e in senso molto positivo. Il Toro cerca di proporsi con trame di gioco mentre sull'altra sponda si preferisce un calcio molto sparagnino e poco divertente. La fanno da padrone i lunghi lanci della difesa per cercare la testa di Acosta. Il baricentro non è più così evidente verso la metà campo biscegliese per come era stato palese nel corso del primo tempo; affiora il nervosismo di non poter buttare dentro il pallone, mentre si esaltano le gesta dell'estremo difensore di casa Martorel che anche nella partita dell'andata fece un gran figurone. Praticamente, Trinchera a parte, para tutto ciò che passa nello specchio di porta. Affiora però qualche errore di troppo nella gestione della palla. I tantissimi calci d'angolo da una parte e dall'altra non vengono sfruttati, mentre il risultato prende una brutta piega quando un lunghissimo rinvio del portiere non viene amministrato a dovere dalla difesa, che lascia praticamente la strada spalancata a Sandomenico che ripropone il vantaggio dei propri colori. Si ingoia un boccone amaro, anzi amarissimo. Sequela di sconfitte inattese per vari motivi. Necessita una reazione e non far montare lo sconforto. Il periodo è delicato e bisogna essere bravi a gestirlo. Gruppo, lavoro, concentrazione, reattività, sostegno e supporto. Bisogna ripartire da qui. E domenica si va in trasferta a Caserta.