Un mese lungo un'eternità.

01.04.2020

Nardò 01 Aprile 2020.

E’ passato un mese esatto dalla sconfitta di Foggia, un due a zero netto e senza attenuanti. Sembra sia passata un’eternità. Ci manca la normalità, ci manca il calcio, ci mancano le nostre domeniche e tutti gli annessi della preparazione alla partita.   Tanta rabbia dopo quella prestazione. I rimbrotti della dirigenza, che non gradì affatto la performance, sembrano passato remoto, perché soverchiati, annullati da una realtà che ha schiacciato anche la libertà delle riflessioni sul tema. Il Corona virus, un essere invisibile ma di crudele efficacia, in uno spazio di tempo insignificante secondo i parametri della storia, ha stravolto il mondo intero, mietendo vittime, contagiando in ogni latitudine con democratica precisione, confinando nelle mura domestiche intere popolazioni, svuotando piazze, chiese, strade, vicoli. Ha dato una spallata violentissima ai principi economici che hanno retto il mondo e posto interrogativi quasi inquietanti sul futuro politico di istituzioni forse troppo fragili per dare risposte immediate e convincenti. Il presente ha nella salute il primo obiettivo, il futuro la ricostruzione. E il calcio? Quello dei grandi fatturati e quello delle grandi passioni che futuro avrà? Il presente non c’è più, ieri per la prima volta non si è giocata una sola partita in tutto il mondo. Bisogna riprendere e finire i campionati? Congelare la classifica attuale? Domande semplici, risposte complicate. Risposte che non potranno essere uguali per i professionisti e per i dilettanti, che devono esserci comunque perché i tempi sono ristretti. Arduo il compito di chi ha l’onere di prendere delle decisioni. Il calcio cambierà, era borderline da troppo tempo e ora quella linea è stata completamente superata. Ma ci manca, manca il suo baraccone urlante, mancano le polemiche, mancano le chiacchere da bar, mancano i gol. E’ passato solo un mese ma la nostalgia è stringente perché, pur relegato nella bassa classifica dei valori essenziali, quel cuoio che rotola è il virus che colora le nostre giornate e accompagna la nostra irrazionale normalità. Ma tornerà a rotolare, ne siamo sicuri, e ci abbracceremo, come sempre dopo un gol, ma stavolta sarà quello più importante!

 

Nostalgia a tinte "Granata"

Abbracci e unità di intenti. Vogia di ripartire!

Il futuro ci aspetta: crederci insieme!

...anche quando le cose non girano per il verso giusto.

La bellezza di stare insieme.

E' customizzare anche le piccole cose.

Condividendo tutto!

Col sorriso.

Soprattutto la gioa di un abbraccio dopo un gol del TORO!

 

L'A.C. Nardò saluta il Vice Questore Dott. Pantaleo Nicolì
Il videomessaggio per la Settimana Santa di Don Luca Grande, Padre Spirituale e Dirigente dell'A.C. Nardò.