Epopea Granata. Il Toro concede il BIS a Fasano.
Il Vikingo Törnros incorna i biancazzurri nella domenica perfetta. Gioco, intensità, coralità, gruppo. Il Nardò và.
La zampata di Erik Törnros che ha deciso il match
FASANO-NARDÒ 0-1
RETI: 46′ st Tornros
FASANO: Suma, De Carolis (29’ st Vogliacco), Brescia, Monaco, Cassano, Russo, Lanzone (29’ st Trovè), Narese, Stracqualursi (20’ st Cavaliere), Nadarevic (12′ st Gaetani), Bernardini (15’ st Lugo Martinez). A disposizione: Caccetta, Angelini, Difino, Amoruso. All. Catalano.
NARDÒ: Milli, Mengoli, Stranieri, Cancelli, Semiao Granado (9’ st Tornros, 47’ st Romeo), Scialpi (41’ st Zappacosta), Caputo (32’ st Potenza), Sepe, De Giorgi, Massari, Gallo. A disposizione Mirarco, Romeo, Palazzo, Valzano, Politi, Lamacchia. All. Danucci.
ARBITRO: Sergio Palmieri di Conegliano (Gentile-D’Anna).
NOTE: ammoniti De Giorgi, Bernardini, Cassano, Narese; espulsi: al 19′ st Massari (N) per doppia ammonizione. Recupewro: 0′ e 5′. Gara giocata a porte chiuse. Osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Paolo Rossi.
Una meravigliosa prova di squadra. Nel giorno della commemorazione di Paolo Rossi, calciatore di una squadra di gentiluomini campioni anche di umiltà, il TORO si bea di una grande soddisfazione, e dalle narici fumanti che sprizzano furore agonistico, governato con leggiadria celestiale (anzi granata) di rara razionalità e concentrazione, si produce, si esplicita, si estrinseca e si sublima, in una coralità superba, tutta la bellezza del gioco di squadra, del sacrificio, del gruppo, del segnale che parte da una città e da una tifoseria affamata di calcio, che accoglie come eroi, al rientro, i suoi beniamini. E' vero si é vinto solo un derby, é solo un atto, ma é il segnale di una crescita costante che ci vede tutti protagonisti: società, squadra, tifosi, città. Ed é bello, straordinriamente bello. La zampata vikinga é l'atto finale di un match che il Nardò ai punti avrebbe dominato, ma che per questo sport, amatissimo, non é una discriminante. Ce lo godiamo; non servono tabellini, non servono i pali e le parate di un grandioso Suma, non servono gli zeri nel conteggio dei tiri avversari nello specchio della porta. Questa partita é dipinta di granata dal primo al novantaseiesimo minuto. Tavolozza e pennello in mano ad un artista neofita della panchina, tal Danucci. Godiamoci questa vittora, ma voliamo bassi, continuiamo cosi e, come disse un vecchio saggio, nostro amico, ma che con la dialettica aveva poco feeling, ai "pospari" (svedesi) l'ardua sentenza!